Cos’è la scabbia e come si manifesta
La scabbia è una condizione dermatologica molto contagiosa causata da un acaro parassita chiamato Sarcoptes scabiei. Gli acari della scabbia possono sopravvivere sulla pelle umana fino ad un mese, durante il quale, la femmina dell’acaro scava piccoli tunnel nella pelle per deporre le uova, causando una reazione allergica e un intenso prurito. I cunicoli scavati dall’acaro, appaiono come piccole linee grigiastre o color pelle, spesso con una piccola vescica o protuberanza ad un’estremità.
Esistono diverse varianti di scabbia, tra cui la scabbia classica, la scabbia nodulare (caratterizzata da noduli pruriginosi), la scabbia crostosa (una forma grave che colpisce persone con sistema immunitario compromesso) e la scabbia incognita (una forma lieve con pochi sintomi).
La scabbia si manifesta con piccole protuberanze rosse e pruriginose, spesso collegate da linee sottili e squamose (cunicoli). Le aree comuni includono mani, polsi, gomiti, ascelle e genitali. Nei neonati e nei bambini piccoli, l’eruzione può essere più diffusa e coinvolgere anche il cuoio capelluto, il palmo delle mani e la pianta dei piedi.
La scabbia si trasmette principalmente per contatto diretto e prolungato con la pelle di una persona infetta ma può anche diffondersi attraverso il contatto con oggetti infestati come vestiti, lenzuola o asciugamani. Per le persone che non sono mai state infettate, il periodo di incubazione varia da 2 a 6 settimane. Per chi invece ha già avuto la scabbia, i sintomi possono comparire entro pochi giorni dal contagio.
La diagnosi può essere confermata da un dermatologo attraverso un esame microscopico di un campione di pelle, che mostra gli acari, le uova o gli escrementi. Il trattamento consiste nell’applicazione di creme o lozioni a base di Permetrina o Benzoato di Benzile su tutto il corpo, da lasciare agire per 8-14 ore. Per prevenire la ricaduta, è molto importante che tutti i membri del nucleo familiare e i contatti stretti, anche se asintomatici, si sottopongano al trattamento contemporaneamente alla persona infetta. Inoltre, è necessario lavare in acqua calda (60°C) o sigillare in sacchetti di plastica per almeno 72 ore tutti gli indumenti, le lenzuola e gli asciugamani utilizzati nei giorni precedenti al trattamento farmacologico.
Nonostante la scabbia sia spesso percepita come un segno di cattiva igiene, può colpire chiunque indipendentemente dallo stile di vita e dalla condizione sociale. Chi è affetto da scabbia, non è costretto a stare in quarantena ma è importante evitare il contatto fisico ravvicinato con altre persone e condividere oggetti personali fino al termine del trattamento.
Sintomi
Il sintomo più distintivo della scabbia è un prurito intenso e persistente, spesso descritto come una sensazione di formicolio o di pizzicore sottocutaneo. Il prurito tende a peggiorare durante la notte, disturbando il sonno e causando disagio significativo. Questo accade perché gli acari della scabbia sono più attivi al buio e il calore del letto stimola i loro movimenti.
Le lesioni cutanee causate dalla scabbia si presentano tipicamente come papule eritematose, piccoli rilievi rossi e pruriginosi che possono evolversi in vescicole o pustole. Queste eruzioni si manifestano solitamente nelle aree di pelle sottile e calda, come gli spazi interdigitali delle mani, i polsi, i gomiti, le ascelle, i capezzoli e i genitali esterni. Nei bambini e negli anziani, le lesioni possono estendersi anche al volto, al cuoio capelluto e alle piante dei piedi.
Un segno patognomonico della scabbia sono i cunicoli o tunnel sottocutanei creati dalle femmine dell’acaro per deporre le uova. Questi solchi lineari, lunghi pochi millimetri, appaiono come sottili linee grigio-biancastre sulla superficie cutanea. Sono più evidenti nelle aree di flessione, come gli spazi interdigitali, i polsi e i gomiti.
L’intenso prurito associato alla scabbia porta spesso a grattamento incontrollabile, causando escoriazioni e lesioni secondarie sulla pelle. Queste abrasioni possono sovrainfettarsi con batteri, aggravando il quadro clinico. Nei casi di scabbia persistente o non trattata, la pelle può apparire ispessita, squamosa e con croste diffuse, una condizione nota come scabbia norvegese o crosta norvegica.
I sintomi possono manifestarsi da 2 a 6 settimane dopo l’infestazione iniziale nei casi di prima esposizione all’acaro. Nelle persone che hanno già avuto la scabbia in passato, i sintomi possono comparire più rapidamente, entro 1-4 giorni dal contatto con il parassita. Il prurito può persistere per alcune settimane dopo il trattamento, anche se l’infestazione è stata debellata. Questo è dovuto alla reazione del sistema immunitario agli acari morti e ai loro prodotti di scarto.
Come si prende
Riguardo la scabbia, c’è ancora molta disinformazione che alimenta timori infondati e pregiudizi. Associare la scabbia alla scarsa igiene è un errore dal momento che si trasmette per contatto diretto e indiretto e può colpire chiunque, indipendentemente dalle proprie abitudini igieniche e dalla posizione economico-sociale.
La scabbia è causata da un acaro microscopico, il Sarcoptes scabiei, che scava cunicoli nella pelle per deporre le uova, causando prurito intenso e eruzioni cutanee. Questo acaro non ha la capacità di volare o saltare e la sua diffusione avviene principalmente attraverso il contatto diretto pelle a pelle con una persona già infetta.
Sebbene meno comune, la scabbia può essere contratta anche attraverso il contatto indiretto con oggetti contaminati, come lenzuola, asciugamani e vestiti utilizzati da una persona infetta. Tuttavia, è importante sottolineare che l’acaro della scabbia non sopravvive a lungo lontano dalla pelle umana, generalmente non più di 24-36 ore. Pertanto, il rischio di contrarre la scabbia da oggetti contaminati è considerato relativamente basso.
Alcune condizioni e situazioni come la promiscuità e la vita in ambienti affollati aumentano il rischio di contrarre la scabbia. Anche i rapporti sessuali non protetti con partner multipli o occasionali incrementano la probabilità di trasmissione.
La scabbia è più comune in ambienti affollati e in condizioni di scarsa igiene, ma può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dal sesso o dallo status socioeconomico.
Diagnosi
La diagnosi inizia con un’approfondita anamnesi, durante la quale il medico raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi del paziente, come la durata e la localizzazione del prurito, l’eventuale contatto con persone affette da scabbia e la presenza di altri sintomi correlati. Successivamente, procede con un esame obiettivo delle lesioni cutanee, osservando attentamente le aree interessate alla ricerca di segni patognomonici della scabbia, come i cunicoli, che si presentano come piccole linee serpiginose grigiastre o color pelle, tracciate dall’acaro durante il suo percorso nell’epidermide.
Per confermare il sospetto e escludere altre patologie, il dermatologo può ricorrere a specifici test diagnostici come il test dell’inchiostro, che prevede l’applicazione di inchiostro di china su un’area sospetta di essere un cunicolo scabbia. L’inchiostro penetra nel cunicolo, rendendolo più visibile all’esame con il dermatoscopio, uno strumento che permette di ingrandire le lesioni cutanee.
Un altro test diagnostico è l’esame microscopico, che si effettua prelevando un piccolo campione di pelle dall’area interessata. Il campione viene poi osservato al microscopio per identificare la presenza dell’acaro, delle sue uova o degli escrementi.
Trattamento farmacologico
Il trattamento farmacologico della scabbia si basa principalmente sull’utilizzo di farmaci topici, ovvero creme o lozioni da applicare direttamente sulla pelle. Questi farmaci, definiti scabicidi, agiscono eliminando l’acaro e le sue uova, interrompendo il ciclo vitale del parassita.
Tra i farmaci topici più utilizzati per curare la scabbia ci sono:
- Permetrina: un piretroide sintetico.
- Crotamitone: un farmaco antiparassitario disponibile in crema o lozione.
- Zolfo: un rimedio tradizionale per la scabbia, disponibile in diverse formulazioni, tra cui creme, lozioni e saponi.
In alcuni casi, come ad esempio in caso di scabbia crostosa (una forma grave di scabbia) o di pazienti immunocompromessi, il medico può valutare la prescrizione di farmaci antiparassitari per via orale, come l’ivermectina.
Oltre al trattamento farmacologico, per eliminare l’acaro dall’ambiente domestico e prevenire nuove infestazioni puoi:
- Lavare a temperature elevate (almeno 60°C) tutta la biancheria da letto, gli asciugamani e gli indumenti indossati nei giorni precedenti il trattamento.
- Passare l’aspirapolvere su materassi, tappeti e divani.
- Riporre in sacchetti di plastica ben chiusi gli oggetti non lavabili per almeno 72 ore.
Rimedi naturali
È fondamentale sottolineare che, ad oggi, nessun rimedio naturale ha dimostrato scientificamente di poter eradicare completamente l’acaro della scabbia. La terapia farmacologica, con l’utilizzo di farmaci specifici prescritti dal medico, rimane l’unica soluzione realmente efficace per debellare l’infestazione.
Tuttavia, alcuni rimedi naturali come il tea tree oil e l’aloe vera possono rappresentare un valido supporto per alleviare i sintomi della scabbia come il prurito intenso.
- L’olio di melaleuca (tea tree oil), noto per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, può contribuire a lenire il prurito associato alla scabbia e può offrire un sollievo temporaneo.
- L’aloe vera, grazie alle sue proprietà lenitive e idratanti, può essere utile per calmare l’irritazione cutanea e il prurito. L’applicazione di gel di aloe vera puro, estratto direttamente dalla pianta, può favorire la rigenerazione della pelle e donare un immediato senso di sollievo.
Sebbene questi rimedi naturali possano offrire un supporto nel trattamento sintomatico della scabbia, è importante ricordare che non sostituiscono in alcun modo la terapia farmacologica prescritta dal medico.
Prevenzione
Per prevenire la scabbia devi evitare il contatto diretto pelle a pelle con persone infette:
- Evita di condividere il letto o indumenti intimi con persone affette da scabbia.
- Mantieni una certa distanza fisica in ambienti affollati.
- Presta attenzione all’igiene delle mani, lavandole frequentemente con acqua e sapone, soprattutto dopo aver toccato superfici potenzialmente contaminate.
Sebbene il contagio indiretto sia meno frequente rispetto a quello diretto, è importante adottare alcune precauzioni anche nella gestione degli oggetti personali. Ecco alcuni consigli utili:
- Evita di condividere asciugamani, lenzuola, vestiti o altri oggetti personali con persone affette da scabbia.
- Lava ad alte temperature (almeno 60°C) la biancheria da letto, gli asciugamani e gli indumenti utilizzati da persone infette.
- In caso di impossibilità a lavare a temperature elevate alcuni oggetti, puoi riporli in sacchetti di plastica ben chiusi per almeno 72 ore, periodo dopo il quale l’acaro muore.
Ecco cosa puoi fare in caso di presenza accertata di scabbia in casa
- Passare l’aspirapolvere su pavimenti, tappeti, divani e materassi.
- Pulire le superfici lavabili con acqua e sapone o con un comune disinfettante.
- Non è necessario utilizzare prodotti disinfestanti specifici, in quanto l’acaro della scabbia non sopravvive a lungo nell’ambiente.
Quando consultare immediatamente il Medico
Consulta subito il tuo medico di fiducia o un dermatologo se:
- Hai un forte prurito inspiegabile, soprattutto di notte.
- Noti un’eruzione cutanea con piccole vescicole o cunicoli.
- Sei stato a stretto contatto con qualcuno con la scabbia
A chi rivolgersi per la scabbia a Milano e provincia? Se sospetti di avere la scabbia o di essere stato a contatto con una persona infetta, devi consultare immediatamente un dermatologo o il tuo medico di fiducia. In alternativa, puoi anche a richiedere assistenza medica anche a domicilio.
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