Cos’è il polline e quali sono i pollini che scatenano le allergie
Il polline è una polvere prodotta dagli stami dei fiori contenente i microgametofiti, ovvero i gameti maschili delle piante dotate di fiori necessari per fecondare quelli femminili.
Il polline viene disperso attraverso il vento (impollinazione anemogama) o trasportato da insetti come api e bombi (impollinazione entomogama). In questo modo raggiunge gli ovuli delle piante femminili permettendo l’impollinazione. I granuli pollinici hanno dimensioni microscopiche (5-250 μm) e ogni pianta ne produce una grande quantità per massimizzare le possibilità di fecondazione.
La maggiore allergenicità di questi pollini è dovuta alle loro proteine che penetrano facilmente nelle mucose respiratorie sensibilizzando il sistema immunitario. Difatti, l’inalazione dei pollini in soggetti sensibili può scatenare manifestazioni allergiche anche gravi, note come “febbre da fieno” o pollinosi.
I principali pollini allergenici appartengono a:
- Graminacee (loglio, festuca, avena)
- Parietaria
- Composite (ambrosia, artemisia)
- Betulla
- Olivo
- Cipresso
I pollini sono presenti in concentrazioni rilevanti soprattutto in primavera e in estate, periodi che corrispondono alla fioritura delle diverse specie vegetali allergeniche.
La stagione allergica da polline termina solitamente in autunno con la fine della fioritura delle piante graminacee, parietaria e composite allergeniche. Tuttavia, l’allergia può perdurare anche in inverno per i pollini di cupressacee e betulacee.
Che cos’è l’allergia ai pollini
L’allergia ai pollini, anche detta pollinosi o più comunemente “febbre da fieno”, è una reazione immunitaria che si scatena in seguito all’inalazione dei granuli pollinici dispersi nell’aria durante la fioritura delle piante.
La reazione allergica al polline si manifesta quando il sistema immunitario di un individuo predisposto reagisce in maniera anomala ed eccessiva alle proteine contenute nei granuli pollinici, scambiandole per elementi nocivi da combattere e neutralizzare.
L’allergia ai pollini inizia di solito in primavera, quando fioriscono le prime piante allergeniche come ontani, betulle e noccioli e termina solitamente tra settembre e ottobre con il termine della fioritura di graminacee, parietarie e composite allergeniche.
Nei soggetti allergici, l’inalazione dei pollini provoca una reazione a catena di anticorpi IgE con conseguente rilascio di istamina e altre sostanze infiammatorie, che causano i classici sintomi dell’allergia a carico di occhi, naso, bronchi e pelle. I sintomi tipici includono: starnuti ripetuti, naso chiuso o che cola, prurito agli occhi, lacrimazione e talvolta respiro sibilante.
L’allergia respiratoria ai pollini in alcuni casi può associarsi anche a manifestazioni cutanee come orticaria, dermatite atopica e angioedema, che compaiono sempre in concomitanza con l’esposizione agli allergeni pollinici. Esiste infatti una correlazione tra la sensibilizzazione al polline e lo sviluppo di sintomi a livello della cute in una certa percentuale di soggetti allergici.
Per curare questo tipo di allergia si possono utilizzare farmaci antistaminici per controllare i sintomi ed effettuare l’immunoterapia specifica per indurre una tolleranza immunologica verso gli allergeni pollinici.
Circa 1 persona su 5 soffre di allergia al polline, una delle allergie più diffuse al mondo.
Perché si diventa allergici
L’allergia ai pollini è causata da una predisposizione individuale, spesso di origine genetica, che rende il sistema immunitario di alcune persone più sensibile agli allergeni contenuti nei granuli pollinici.
La tendenza a sviluppare allergie, e nello specifico l’allergia ai pollini, ha una base genetica. Esistono infatti precisi fattori ereditari che rendono il sistema immunitario di alcuni individui più propenso a reagire in modo anomalo producendo IgE specifiche verso allergeni ambientali come i pollini.
Tuttavia, la sola predisposizione genetica non basta a far insorgere i sintomi clinici dell’allergia al polline. Affinché si manifesti la malattia, è necessario che ci sia anche un’esposizione ripetuta e prolungata nel tempo ai pollini, con conseguente sensibilizzazione del sistema immunitario e alla comparsa dei sintomi.
Oltre alla genetica, anche fattori come: fumo, inquinamento, dieta, stile di vita possono aumentare in soggetti predisposti il rischio di sensibilizzazione allergenica al polline.
Sintomi
L’allergia al polline o “febbre da fieno” si manifesta in persone geneticamente predisposte quando l’organismo produce anticorpi IgE specìfici contro le proteine dei pollini, riconosciute come estranee e pericolose. Questi anticorpi determinano il rilascio di istamina e altre sostanze responsabili di una reazione infiammatoria e dei sintomi allergenici.
I sintomi dell’allergia al polline coinvolgono tipicamente l’apparato respiratorio e oculare, con manifestazioni a carico di naso, occhi, bronchi e raramente cute. I disturbi compaiono in concomitanza con la pollinazione delle piante allergeniche e la loro gravità dipende dal livello di sensibilizzazione della persona.
I sintomi dell’allergia ai pollini più comuni includono:
- Rinite allergica con starnuti, naso chiuso o che cola, prurito e congestione nasale
- Congiuntivite allergica con arrossamento, lacrimazione e prurito oculare
- Asma allergico con difficoltà respiratorie, respiro sibilante e senso di costrizione toracica
Possono manifestarsi anche sintomi generali aspecifici come mal di testa, stanchezza, insonnia e difficoltà di concentrazione. Nei casi più gravi può svilupparsi una vera e propria polmonite allergica.
Come capire se è raffreddore o allergia? Nel raffreddore i sintomi insorgono gradualmente, nell’allergia compaiono improvvisamente al contatto con l’allergene. Il raffreddore dura circa una settimana, l’allergia per tutto il periodo pollinico.
Pollini e allergia alimentare
In alcuni soggetti allergici al polline possono manifestarsi anche lievi reazioni allergiche ad alcuni alimenti vegetali crudi, dovute a meccanismi di reattività crociata tra allergeni pollinici e allergeni alimentari simili dal punto di vista strutturale. Si tratta però di fenomeni di co-sensibilizzazione che causano per lo più modesti sintomi orali, senza gravi manifestazioni sistemiche.
- Sindrome orale allergica: alcuni allergici al polline possono sviluppare sintomi orali come prurito, arrossamento o edema delle labbra e della lingua dopo l’ingestione di alimenti crudi.
- Reazioni crociate: la causa sono reazioni crociate tra proteine simili presenti nei pollini e in alcuni vegetali, come nella cosiddetta “sindrome betulla-mela”.
I sintomi di queste allergie alimentari “indotte” dai pollini sono localizzati e circoscritti alla sfera orale. Fortunatamente, nei fenomeni di reattività crociata polline-alimenti le manifestazioni sistemiche gravi come shock anafilattico sono molto rare.
Cause
L’allergia al polline è causata dalla sensibilizzazione del sistema immunitario verso proteine allergeniche contenute nei pollini, che vengono riconosciute come pericolose e scatenano una reazione allergica.
Le cause dell’allergia al polline sono riconducibili ai pollini di alcune piante come graminacee, parietaria, betulla e oleaceae, che contengono proteine allergeniche in grado di scatenare reazioni immunitarie nei soggetti sensibilizzati.
I meccanismi immunologici alla base della malattia sono complessi e coinvolgono sia una predisposizione individuale che l’esposizione ripetuta agli allergeni pollinici nel tempo.
I pollini che scatenano più di frequente reazioni allergiche appartengono alle piante erbacee con impollinazione anemogama, ovvero che disperdono cioè il polline trasportato dal vento. Tra le più diffuse ci sono:
- Graminacee (loglio, festuca, avena)
- Parietaria
- Composite (ambrosia, artemisia)
- Betulla
- Oleaceae (olivo)
- Cupressaceae (cipressi)
Fattori di rischio
L’insorgere dell’allergia ai pollini è favorita da diversi fattori ambientali e comportamentali che interagiscono con la predisposizione genetica individuale. Difatti, l’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici, il fumo di sigaretta e una dieta poco equilibrata possono aumentare il rischio di sensibilizzazione pollinica.
- Inquinamento atmosferico: le particelle inquinanti veicolano e raggruppano i granuli pollinici, aumentandone la concentrazione nell’aria respirata e l’impatto su naso e bronchi. Per questo motivo, l’inquinamento urbano tende a fare peggiorare i sintomi.
- Cambiamenti climatici: alterano i periodi di fioritura, che tendono ad essere più precoci e intensi, prolungando l’esposizione ai pollini.
- Dieta occidentale: povera di frutta, verdura e antiossidanti non protegge le mucose respiratorie, che risultano più esposte all’azione irritante dei pollini.
- Fumo di sigaretta: irrita le vie respiratorie, danneggia l’epitelio bronchiale e favorisce l’inalazione degli allergeni pollinici in profondità.
Ti chiedi perché quest’anno l’allergia è più forte? Fattori come caldo anomalo, vento, inquinamento, elevata concentrazione di pollini possono amplificare i sintomi.
Diagnosi
Per capire se si è allergici al polline è necessario rivolgersi a uno specialista allergologo, che tramite visite accurate ed esami come i test cutanei e i test sierologici potrà confermare o escludere con certezza la diagnosi di allergia pollinica.
Tuttavia ci sono anche dei campanelli d’allarme che possono far sospettare una sensibilizzazione ai pollini, come la comparsa di sintomi ricorrenti durante le stagioni polliniche. la presenza di rinite, congiuntivite e difficoltà respiratorie che si manifestano o peggiorano in particolari periodi dell’anno, in concomitanza con le fioriture delle piante allergeniche.
Per diagnosticare l’allergia al polline vengono effettuati diversi test, quali test cutanei, dosaggio delle IgE specifiche e prove di provocazione nasale.
- I test cutanei, come prick test e prick by prick, rilevano tramite puntura cutanea la reattività della pelle agli estratti allergenici.
- Il dosaggio delle IgE specifiche nel sangue permette di evidenziare la sensibilizzazione verso gli allergeni pollinici.
- Le prove di provocazione nasale confermano il ruolo degli allergeni nei sintomi rinitici.
Rimedi per allergia ai pollini
Tra i farmaci più utilizzati ci sono gli antistaminici, che bloccano gli effetti dell’istamina e quindi riducono starnuti, prurito, lacrimazione e gonfiore nasale. Gli antistaminici si trovano in compresse, gocce, spray nasali e colliri. Nei casi più gravi si ricorre a immunoterapia specifica o farmaci biologici.
Per quanto riguarda la prevenzione, è bene evitare attività all’aperto nelle ore di maggiore concentrazione pollinica, mantenere una buona igiene quotidiana, tenere chiuse le finestre, installare condizionatori e purificatori d’aria con filtri che trattengono il polline. Infine, ci sono rimedi naturali come sali minerali nasali, tisane balsamiche, miele e propoli.
Antistaminici
Gli antistaminici sono farmaci molto efficaci per controllare i sintomi dell’allergia al polline, poiché agiscono bloccando i recettori dell’istamina (il mediatore chimico responsabile delle manifestazioni allergiche), impedendone gli effetti vasodilatatori e pro-infiammatori che sono alla base dei sintomi dell’allergia respiratoria da polline.
Esistono antistaminici di prima e seconda generazione, con differenti caratteristiche farmacologiche. La scelta dell’antistaminico più adatto per l’allergia al polline deve tener conto della gravità dei sintomi, di eventuali patologie concomitanti e della risposta individuale al farmaco.
Tra i più utilizzati e tollerati per l’allergia al polline ci sono: loratadina, desloratadina, cetirizina, levocetirizina, rupatadina e bilastina. Questi antistaminici bloccano selettivamente gli effetti dell’istamina, alleviando sintomi come: starnuti, rinorrea, prurito e congestione nasale nelle riniti allergiche stagionali da polline.
Vaccini
Per ridurre l’ipersensibilità del sistema immunitario ai pollini esistono oggi vaccini specifici studiati per le diverse forme di allergia al polline, detti anche immunoterapia allergene-specifica.
L’immunoterapia allergene-specifica è una terapia per l’allergia al polline in grado di modificare la risposta immunitaria alterata che sta alla base della malattia ed è indicata per i pazienti che nonostante la terapia farmacologica presentano sintomi di grado moderato-severo.
Il trattamento viene prescritto dallo specialista allergologo e serve a ridurre sia i sintomi che il fabbisogno di farmaci. Agisce inducendo tolleranza immunologica verso l’allergene pollinico attraverso diversi meccanismi:
- Deviazione della risposta immunitaria Th2 verso Th1
- Aumento di cellule T regolatorie
- Passaggio da IgE a IgG4
I vaccini per le allergie al polline sono costituiti da estratti purificati e standardizzati dei principali pollini allergenici e vengono somministrati attraverso iniezioni sottocutanee periodiche o con gocce o compresse sublinguali giornaliere .
In entrambi i casi, l’assunzione controllata di piccole quantità dell’allergene pollinico ha l’obiettivo di ridurre la sensibilità del sistema immunitario, aumentando gradualmente la soglia di tolleranza attraverso un meccanismo di desensibilizzazione progressiva.
I protocolli di immunoterapia prevedono una fase iniziale di incremento graduale della dose di allergene, seguita da una fase di mantenimento per almeno 3-5 anni. Tuttavia, gli effetti benefici possono persistere per diversi anni anche dopo la sospensione del trattamento.
Rimedi naturali
Oltre ai rimedi farmacologici, esistono alcuni integratori che si sono dimostrati particolarmente utili per rinforzare le difese immunitarie dell’organismo in risposta agli allergeni pollinici, tra cui la quercetina, la vitamina C, gli omega 3 e i probiotici.
Anche l’echinacea che grazie alle sue riconosciute proprietà antinfiammatorie e immunostimolanti contrasta in modo naturale infiammazione e sintomi allergici.
Utili anche integratori a base di enzimi proteolitici: questi enzimi digeriscono le proteine allergeniche presenti nel polline, riducendo la reazione immunitaria dell’organismo.
Un altro rimedio fitoterapico è il ribes nero, che grazie alle sue proprietà immunomodulanti può aiutare a regolare la risposta del sistema immunitario al polline, riducendo così la gravità dei sintomi allergici.
Ottime alleate sono le tisane e gli infusi balsamici a base di erbe come malva, verbena e timo che decongestionano le vie respiratorie e leniscono irritazioni e prurito.
Altri preziosi rimedi naturali sono:
- I sali minerali nasali, che detergono le fosse nasali irritate
- Il miele di Manuka, dalle spiccate proprietà antibatteriche
- La propoli, un efficace antiallergico naturale
- L’olio essenziale di ravintsara
Prevenzione
Per prevenire e alleviare i disturbi da allergia al polline si possono adottare utili accorgimenti, quali:
- Evitare le attività all’aperto nelle giornate ventose e nei periodi di picco pollinico
- Indossare occhiali da sole per proteggere gli occhi.
- Tenere chiuse le finestre di casa e usare condizionatori con filtri HEPA
- Seguire una dieta ricca di vitamine, omega3, frutta e verdura
- Fare docce e lavaggi nasali dopo uscite all’aperto
- Praticare tecniche di rilasamento come lo yoga possono aiutarti a gestire lo stress che può contribuire a fare peggiorare la sintomatologia allergica
Calendario pollinico
Per prevenire e alleviare i sintomi dell’allergia da pollini è molto importante conoscere nel dettaglio il calendario pollinico (calendario delle fioriture) della propria zona che può aiutarti a prevenire le reazioni allergiche dovute al polline, indicandoti i periodi di massima fioritura e diffusione nell’aria dei pollini allergenici.
La seguente tabella riporta i principali periodi di fioritura e di conseguente dispersione nell’aria dei pollini allergenici delle piante più comuni. I mesi e le specie possono variare a seconda della zona geografica e delle condizioni climatiche locali. Per avere un quadro preciso e accurato, è necessario consultare i bollettini pollinici della propria area geografica.
Periodo | Piante |
---|---|
Gennaio-Febbraio | Cupressaceae (cipresso), betulla |
Marzo | Ontano, nocciolo |
Aprile | Betulla, carpino, frassino, ontano |
Maggio | Graminacee, quercia, olivo, parietaria |
Giugno | Graminacee, parietaria |
Luglio | Graminacee |
Agosto | Graminacee, composite |
Settembre | Graminacee, composite, parietaria |
Ottobre | Composite, parietaria |
Novembre-Dicembre | Cipresso |
Per prevenire crisi allergiche, Noi di prelievoadomicilio.it consigliamo innanzitutto di rivolgervi al medico di fiducia e successivamente di eseguire i test specifici per le allergie. Ricorda che con Prelievo a domicilio puoi eseguire i test per diagnosticare le allergie ai pollini comodamente a casa.