Leucociti nello sperma: sintomi, cause e cura della leucospermia

Leucociti alti e spermiogramma

Cosa sono i leucociti nello sperma e quali sono i valori normali

I leucociti sono i globuli bianchi, cellule del sistema immunitario la cui presenza nel liquido seminale indica un’infiammazione o un’infezione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il valore limite di normalità è di 1 milione di leucociti per millilitro (ml) di sperma. Un valore superiore a questa soglia indica una condizione nota come leucospermia.

L’identificazione e la conta di queste cellule avvengono tramite lo spermiogramma, un’analisi di laboratorio per la valutazione della fertilità maschile. Questo esame del liquido seminale non si limita a contare gli spermatozoi, ma valuta un insieme di parametri seminali, inclusa la concentrazione leucocitaria e lo stato di salute dell’apparato riproduttivo.

È importante distinguere la leucospermia dalla piospermia, una condizione più grave in cui nel campione di sperma è visibile del pus, indicativo di un’infezione severa.

La distinzione è importante per comprendere la gravità del quadro clinico. Sebbene entrambe indichino un’infiammazione, si differenziano per la severità.

Caratteristica Leucospermia Piospermia
Definizione Presenza di >1 milione di leucociti/ml Presenza di pus visibile nello sperma
Diagnosi Microscopica (spermiogramma) Spesso macroscopica (visiva) e confermata al microscopio
Implicazione Segno di infiammazione/infezione Segno di infezione severa e attiva

Le principali cause della leucospermia (leucociti alti)

La causa principale della leucospermia è la presenza di infezioni o infiammazioni a carico del tratto genito-urinario maschile. Le condizioni patologiche più comuni che portano a un aumento dei globuli bianchi nel liquido seminale includono:

  • Infezioni batteriche: a carico di prostata (prostatite), testicoli (orchite), epididimo (epididimite) o uretra (uretrite).
  • Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST): agenti patogeni come Clamidia, Gonorrea, Ureaplasma e Micoplasma.
  • Infiammazioni non infettive: condizioni autoimmuni o infiammazioni croniche delle ghiandole accessorie (vescicole seminali, prostata).
  • Varicocele: una dilatazione delle vene testicolari che può causare infiammazione e stress ossidativo.
  • Astinenza sessuale prolungata: può talvolta portare a un aumento del numero di globuli bianchi nel liquido eiaculato a causa del ristagno di vecchi spermatozoi.
  • Il fumo di sigaretta è un altro fattore di rischio riconosciuto, in quanto introduce tossine che possono generare uno stato infiammatorio sistemico e locale. 

Sintomi e segnali d’allarme della leucospermia

La leucospermia è spesso asintomatica e viene solitamente scoperta durante un’analisi dello sperma eseguito per problemi di fertilità. I sintomi, se presenti, possono includere: dolore ai testicoli, fastidio durante la minzione (disuria), eiaculazione dolorosa, sangue nello sperma (emospermia) o un visibile aspetto torbido e giallastro del liquido seminale. In casi di infezioni acute possono insorgere: febbre o secrezioni uretrali.

NB: I sintomi non derivano dai leucociti stessi, ma dalla patologia sottostante che ne causa l’aumento.

Se si manifestano segnali d’allarme è imperativo richiedere immediatamente un consulto medico con un andrologo o un urologo. Non attendere mai la comparsa di dolore. Un consulto specialistico permette di effettuare una diagnosi precoce e preservare la salute riproduttiva.

Come viene diagnosticata la presenza di leucociti nello sperma

La diagnosi della leucospermia avviene attraverso lo spermiogramma, un’analisi di laboratorio del liquido seminale. Durante l’esame, si effettua la conta dei leucociti per millilitro e un valore superiore a 1 milione conferma la diagnosi.

È importante notare che i leucociti alti non indicano sempre un’infezione. Sebbene questa sia una causa comune, la leucospermia può derivare anche da infiammazioni non batteriche (es. autoimmuni, da varicocele). Per questo, l’andrologo può richiedere una spermiocoltura per confermare o escludere la presenza di un’infezione batterica e definire la terapia più adatta.

Il processo diagnostico standard della leucospermia prevede:

  1. Spermiogramma: eseguito dopo 2-5 giorni di astinenza, è l’analisi di base che rileva la leucospermia. Per non contaminare il risulato, la raccolta del campione seminale deve seguire precise norme igieniche.
  2. Spermiocoltura con antibiogramma: esame colturale da fare in caso di sospetta infezione. Isola l’eventuale batterio responsabile e testa la sua sensibilità a specifici antibiotici, aiutando il medico a stabilire una terapia mirata.
  3. Ecografia scrotale/testicolare: spesso associata a un Eco-Doppler, valuta la struttura di testicoli, epididimi e dotti, permettendo di identificare anomalie strutturali come il varicocele, cisti o segni di infiammazione cronica.
  4. Tampone uretrale: uitile per la ricerca di specifici patogeni responsabili di malattie sessualmente trasmissibili.

In base all’anamnesi del paziente, lo specialista può richiedere anche analisi del sangue per verificare i marker infiammatori.

Le figure mediche più indicate per leggere e contestualizzare i risultati dello spermiogramma sono l’andrologo, l’urologo con competenze andrologiche o il ginecologo esperto in infertilità di coppia.

Leucociti nello sperma

L’impatto dei leucociti sulla fertilità maschile e la qualità degli spermatozoi

I leucociti attivati hanno un impatto diretto e negativo sulla fertilità maschile perché producono quantità eccessive di radicali liberi dell’ossigeno (ROS), generando una condizione nota come stress ossidativo. Questo fenomeno danneggia gli spermatozoi a più livelli, compromettendo seriamente la loro capacità fecondante.

Lo stress ossidativo attacca le membrane cellulari degli spermatozoi, riducendone drasticamente la motilità (astenospermia) e alterandone la morfologia (teratospermia). Ancora più grave è il danno al patrimonio genetico: i ROS causano la frammentazione del DNA spermatico. Gli spermatozoi vengono letteralmente attaccati e danneggiati.

Un DNA frammentato può impedire la fecondazione o, in caso di successo, aumentare il rischio di aborti precoci. La qualità del liquido seminale, quindi, non dipende solo dal numero di spermatozoi, ma anche e soprattutto dalla loro integrità funzionale e genetica, messa a repentaglio dalla leucospermia.

Trattamenti e terapie per ridurre i leucociti seminali

Non si curano i leucociti, ma la patologia che ne provoca l’aumento. Difatti, il trattamento della leucospermia è finalizzato a risolvere la causa scatenante.

Generalmente, la terapia prevede la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre l’infiammazione. Se la causa è un’infezione batterica, vengono prescritti antibiotici specifici. In altri casi, possono essere consigliati integratori antiossidanti per migliorare la qualità dello sperma.

La scelta della terapia dipende quindi da una diagnosi accurata e viene personalizzata dallo specialista andrologo.

Solitamente, le principali azioni terapeutiche includono:

  • Terapia Antibiotica: se la spermiocoltura identifica un’infezione batterica, si prescrive un ciclo di antibiotici specifici, scelti sulla base dei risultati dell’antibiogramma per massimizzarne l’efficacia.
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre lo stato infiammatorio, specialmente in caso di prostatiti non batteriche o condizioni infiammatorie croniche.
  • Integratori antiossidanti a base di Zinco, Selenio, Vitamina C, Vitamina E e Coenzima Q10 sono utili per contrastare lo stress ossidativo e proteggere gli spermatozoi dal danno dei radicali liberi.
  • Correzione chirurgica: in presenza di un varicocele di grado severo che causa infiammazione e alterazione dei parametri seminali è necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico di correzione.

Concluso il ciclo di trattamento, è necessario eseguire una visita di controllo e ripetere lo spermiogramma per verificare la risoluzione del quadro clinico.

Dopo una cura antibiotica, i leucociti scompaiono subito? Non necessariamente. L’infiammazione può persistere per qualche tempo anche dopo l’eradicazione del batterio. Per questo motivo, il controllo post-terapia viene solitamente programmato dopo alcune settimane dalla fine del trattamento, per dare tempo ai tessuti di sfiammarsi e al quadro seminale di normalizzarsi.

Prevenire i leucociti alti

Per prevenire la leucospermia è necessario adottare alcune misure per ridurre il rischio di infezioni e infiammazioni del tratto genito-urinario, che ne sono la causa principale. È fondamentale seguire uno stile di vita sano e alcune buone pratiche igieniche.

Ecco i consigli principali:

  • Usare il preservativo protegge dalle infezioni a trasmissione sessuale (IST).
  • Mantenere una corretta igiene intima perché riduce il rischio di proliferazione batterica.
  • Seguire una dieta equilibrata e un’alimentazione ricca di antiossidanti supporta la salute riproduttiva.
  • Evitare fumo e alcol dato che possono contribuire a stati infiammatori e danneggiare lo sperma.
  • Sottoporsi a controlli andrologici regolari  al fine di diagnosticare e trattare precocemente eventuali problemi.

Consulenza ed analisi specialistiche su leucociti dello sperma e leucospermia

La leucospermia è una condizione clinica che non va trascurata, specialmente nel contesto della fertilità di coppia, ma che nella maggior parte dei casi può essere risolta con successo attraverso una diagnosi precoce e un trattamento farmacologico specifico.

Avere un numero elevato di globuli bianchi nel liquido seminale è un segnale che non va ignorato, ma con gli strumenti giusti è possibile individuarne la causa ed intraprendere la terapia più efficace.

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