Cosa sono le piattole
Le piattole, note anche come pidocchi del pube, sono parassiti esterni che infestano l’area pubica e i peli del corpo umano. Questi piccoli insetti, scientificamente chiamati Phthirus pubis, si nutrono del sangue dell’ospite e possono causare prurito intenso e irritazione.
Hanno un corpo appiattito, sei zampe uncinate e una forma simile a un granchio, sono di colore grigio-bianco e misurano circa 1-2 millimetri di lunghezza. Dopo essersi nutrite di sangue, possono assumere una colorazione rossastra. Le femmine depositano le uova, chiamate lendini, attaccandole saldamente alla base dei peli pubici o di altre aree del corpo.
La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto sessuale con una persona infetta ma è possibile contrarre questi parassiti anche tramite biancheria intima, asciugamani o lenzuola contaminate. Le piattole non sono in grado di saltare o volare, ma si spostano rapidamente aggrappandosi ai peli del corpo.
I sintomi includono prurito intenso nell’area pubica, arrossamento e irritazione della pelle. In alcuni casi, è possibile notare la presenza di piccoli puntini blu sulla pelle, causati dalle punture dei parassiti. Le lendini appaiono come piccole uova biancastre attaccate ai peli pubici.
La diagnosi viene effettuata attraverso un esame visivo dell’area pubica e dei peli del corpo. Il medico o il dermatologo cercherà la presenza di parassiti adulti o lendini attaccate ai peli. Il trattamento prevede l’utilizzo di lozioni o shampoo specifici contenenti insetticidi come la permetrina o il malathion.
Oltre al trattamento farmacologico, per prevenire la diffusione delle piattole è necessario adottare alcune misure igieniche che includono il lavaggio di biancheria intima, asciugamani e lenzuola in acqua calda, l’utilizzo di un aspirapolvere per rimuovere eventuali parassiti presenti sui mobili imbottiti e l’astensione dai rapporti sessuali fino alla completa eliminazione dell’infestazione.
Una piattola adulta è lunga circa 2-3 millimetri, ha un corpo appiattito e sei zampe uncinate che le permettono di aggrapparsi saldamente ai peli. È priva di ali e ha un apparato boccale adatto a pungere la pelle e succhiare il sangue.
Come nascono le piattole del pube
Le piattole del pube, scientificamente note come Pthirus pubis, sono piccoli insetti parassiti che si sviluppano e si riproducono esclusivamente a contatto con il corpo umano. Si nutrono del sangue dell’individuo ospite, ancorandosi saldamente alla base dei peli nelle zone intime.
Nascono da uova, chiamate lendini, deposte dalla femmina adulta sui peli del corpo umano. Le lendini si schiudono dopo circa una settimana, dando vita a ninfe che si sviluppano in adulti nell’arco di 2-3 settimane.
Le piattole adulte, visibili ad occhio nudo, hanno un corpo appiattito e una forma a granchio, con tre paia di zampe robuste che consentono loro di aggrapparsi fermamente ai peli. Questi parassiti si concentrano principalmente nella regione pubica e perianale, ma possono colonizzare anche altre aree del corpo coperte da peli corti e spessi, come il torace, le ascelle e persino le sopracciglia.
La sopravvivenza e la riproduzione delle piattole dipendono interamente dalla presenza di un ospite umano. Al di fuori del corpo, infatti, questi insetti possono sopravvivere solo per pochi giorni in condizioni ambientali favorevoli. È proprio durante il contatto diretto con una persona infestata, soprattutto attraverso rapporti sessuali, che le piattole trovano l’opportunità di trasferirsi su un nuovo individuo e perpetuare il loro ciclo vitale.
Come riconoscerle
Il primo indizio di una possibile presenza di piattole è il prurito intenso nelle aree genitali e pubiche. Questi minuscoli insetti, si nutrono del sangue dell’ospite, provocando irritazione e infiammazione della pelle. Il prurito può manifestarsi in modo persistente, soprattutto durante le ore notturne.
Un altro segno rivelatore è la comparsa di piccole macchie bluastre o grigiastre sulla pelle, dette macchie cerulee. Queste macchie, delle dimensioni di una lenticchia, sono causate dalla reazione cutanea alle sostanze anticoagulanti presenti nella saliva delle piattole durante il pasto di sangue.
Osservando attentamente la zona pubica e perianale, è possibile individuare le piattole adulte, visibili ad occhio nudo come puntini scuri attaccati alla base dei peli. Questi parassiti hanno una forma a granchio e sono più piatti e larghi rispetto ai pidocchi del cuoio capelluto.
Oltre alle piattole adulte, un segno distintivo dell’infestazione è la presenza di lendini, ovvero le uova dei parassiti. Le lendini appaiono come piccoli granelli biancastri o giallognoli saldamente ancorati ai peli pubici, difficili da rimuovere rispetto alla forfora o ad altri residui cutanei.
In alcuni casi, l’infestazione da piattole può provocare eruzioni cutanee, arrossamenti e lesioni da grattamento dovute all’intenso prurito. Queste manifestazioni possono essere più evidenti nelle aree maggiormente colpite, come inguine, cosce e basso addome.
Trasmissione
Le piattole del pube (Pthirus pubis), sono parassiti che si trasmettono principalmente attraverso il contatto sessuale diretto con una persona infestata. Durante i rapporti intimi, questi minuscoli insetti passano facilmente da un individuo all’altro, annidandosi nelle zone pelviche e pubiche.
Oltre alla via sessuale, esiste la possibilità, seppur meno frequente, di contrarre le piattole attraverso il contatto con oggetti contaminati. Indumenti intimi, lenzuola, asciugamani o altri tessuti su cui si sono depositati i parassiti o le loro uova possono rappresentare un veicolo di trasmissione.
È importante sottolineare che le piattole non sono in grado di sopravvivere a lungo lontane dal corpo umano. Tuttavia, in condizioni favorevoli di temperatura e umidità, possono resistere per qualche giorno su superfici contaminate, mantenendo la capacità di infestare un nuovo ospite.
A differenza di altri parassiti, come i pidocchi del cuoio capelluto, le piattole non si trasmettono per semplice contatto diretto tra le teste o attraverso l’aria. Questi insetti, per poter passare da una persona all’altra, necessitano di un contatto prolungato e diretto con le zone intime .
Diagnosi
Per diagnosticare un’infestazione da piattole, il metodo più efficace e immediato è l’ispezione visiva delle zone pelviche e pubiche. Questi minuscoli parassiti, infatti, sono visibili ad occhio nudo e si presentano come puntini scuri attaccati ai peli del pube.
Durante l’esame, oltre a individuare le piattole adulte, è fondamentale ricercare anche la presenza di lendini, ovvero le uova dei parassiti. Le lendini hanno un aspetto biancastro e sono saldamente ancorate ai peli, a differenza della forfora o di altri residui cutanei che si staccano facilmente.
In caso di dubbio o di difficoltà nell’identificazione dei pidocchi pubici, puoi ricorrere alla consulenza del dermatologo o del medico di famiglia. Lo specialista, utilizzando una lente d’ingrandimento o un microscopio, potrà confermare la diagnosi e fornirti indicazioni precise per il trattamento più adeguato.
È importante sottolineare che non esistono esami del sangue o di laboratorio specifici per rilevare la presenza di piattole. L’unico modo per diagnosticare l’infestazione è attraverso l’osservazione diretta dei parassiti o delle loro uova sulla pelle e sui peli delle aree intime.
Se la diagnosi viene confermata, oltre ad intraprendere il trattamento personale, è fondamentale informare tempestivamente i partner sessuali recenti affinché possano sottoporsi a loro volta ad un controllo ed eventualmente ad una terapia antiparassitaria.
Trattamento
Per liberarti dei pidocchi del pube, inizia lavando accuratamente l’area infestata con acqua e sapone. Poi, applica un trattamento topico specifico a base di permetrina o piretrine, reperibile in farmacia senza prescrizione medica. Segui attentamente le istruzioni riportate sulla confezione e ripeti l’applicazione dopo 7-10 giorni per assicurarti di eliminare eventuali lendini sopravvissute.
Oltre alle zone pelviche, ispeziona attentamente anche altre aree corporee dove potrebbero annidarsi le piattole, come petto, ascelle, sopracciglia e ciglia. Lava tutti gli indumenti, le lenzuola e gli asciugamani utilizzati negli ultimi giorni a temperature elevate (almeno 60°C) o portali in lavanderia per un trattamento professionale a secco.
Per evitare la continua trasmissione delle piattole è necessario che tutti i partner effettuino il trattamento. Durante la terapia, astieniti dai rapporti sessuali fino a quando sia tu che il/la partner non avrete completato la terapia antiparassitaria.
Il tempo necessario per guarire completamente da un’infestazione di piattole dipende dalla tempestività e dall’efficacia del trattamento. In genere, seguendo correttamente le indicazioni del medico e applicando i prodotti raccomandati, l’infestazione può essere debellata in 1-2 settimane.