Ottobre rosa e prevenzione del tumore al seno

Prevenzione tumore del seno

Ottobre Rosa: il mese della prevenzione del carcinoma mammario

Il tumore al seno, o carcinoma mammario, è una neoplasia maligna che origina dalle cellule epiteliali dei dotti o dei lobuli della mammella. È il tumore più frequente nel sesso femminile, rappresentando quasi il 30% di tutte le neoplasie che colpiscono le donne.

Ogni anno, solo in Italia, vengono diagnosticati oltre 50.000 nuovi casi di carcinoma mammario. Ecco perché la prevenzione e la diagnosi precoce di questa patologia sono di fondamentale importanza. Per massimizzare le probabilità di sconfiggere il tumore al seno, ogni donna dovrebbe conoscere i fattori di rischio, aderire ai programmi di screening mammografico e imparare la tecnica di autopalpazione del seno.

Ottobre è il mese internazionalmente dedicato alla prevenzione del tumore al seno o carcinoma mammario. La campagna di sensibilizzazione “Ottobre Rosa” mira a diffondere l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce per sconfiggere il carcinoma mammario attraverso controlli medici regolari.

Il simbolo della prevenzione del tumore al seno è il fiocco rosa. Indossarlo nel mese di Ottobre serve per sensibilizzare le donne sull’importanza di sottoporsi agli screening di controllo per la prevenzione del carcinoma mammario.

L’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce

La diagnosi precoce si basa su controlli medici regolari come l’autopalpazione, la visita senologica e gli esami strumentali mammografici nelle donne asintomatiche. Queste metodiche permettono di individuare eventuali lesioni sospette in fase iniziale, quando il tumore non dà ancora sintomi e ha elevate probabilità di guarigione.

La possibilità di guarigione dal tumore al seno è tanto più alta quanto più precocemente esso viene individuato e trattato adeguatamente. Per questo motivo, è essenziale che tutte le donne, a partire da una certa età, si sottopongano regolarmente ai controlli senologici previsti dai programmi di screening e segnalino immediatamente eventuali cambiamenti del seno al proprio medico di fiducia.

La diagnosi precoce del carcinoma mammario può fare davvero la differenza, aumentando le probabilità di guarigione fino al 90% dei casi.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio per il tumore al seno sono: età avanzata (sopra i 50 anni), familiarità per carcinoma mammario, mutazioni genetiche BRCA, menarca precoce, menopausa tardiva, prima gravidanza dopo i 30 anni, terapia ormonale per la menopausa.

  • Età: l’incidenza del tumore mammario cresce con l’aumentare dell’età, manifestandosi soprattutto in donne di età superiore ai 50 anni. Difatti, oltre i 60 anni, 1 donna su 10 può andare incontro a carcinoma mammario.
  • Familiarità e mutazioni genetiche: avere una storia familiare di tumore al seno, specialmente in parenti stretti come madre, sorelle o figlie, aumenta il rischio di sviluppare questa neoplasia. Anche la presenza di mutazioni genetiche a carico dei geni BRCA1 e BRCA2 si associa ad un incremento del rischio.
  • Stile di vita poco sano, con abitudini come fumo, consumo eccessivo di alcol, dieta ipercalorica e vita sedentaria, può favorire l’insorgenza di carcinoma mammario.
  • Terapia ormonale sostitutiva: l’assunzione di estrogeni e progesterone, spesso utilizzati come terapia ormonale sostitutiva nel periodo della menopausa, pare aumentare leggermente il rischio di tumore al seno.

Tra gli altri fattori di rischio vi sono la densità del seno, l’età della prima mestruazione, il numero di gravidanze portate a termine e pregressi tumori benigni della mammella.

Prevenzione primaria

La prevenzione primaria del tumore al seno consiste in quell’insieme di misure volte a ridurre i fattori di rischio e a impedire l’insorgenza stessa della malattia. Rientrano in quest’ambito la correzione dello stile di vita, l’astensione dal fumo, una dieta bilanciata e l’attività fisica costante.

  • Esegui regolarmente gli screening mammografici organizzati dal SSN che prevede l’offerta gratuita della mammografia ogni due anni alle donne di età compresa tra 50 e 69 anni, proprio per individuare eventuali tumori in fase precoce.
  • Pratica l’autopalpazione: ogni donna dovrebbe imparare, fin da giovane, a riconoscere la normale consistenza del proprio seno ed eseguire periodicamente l’autopalpazione per individuare eventuali noduli sospetti.
  • Segui uno stile di vita sano ed equilibrato. Attività fisica, dieta bilanciata con più frutta e verdura, controllo del peso, riduzione di fumo e alcolici.

Autopalpazione seno per prevenire il tumore

Esami diagnostici

Nel caso si sospetti un tumore al seno, il medico prescriverà alcuni esami strumentali per la diagnosi. Ecco i principali:

  • Mammografia: l’esame principale per la diagnosi precoce del tumore al seno nelle donne asintomatiche. Utilizza raggi X a basso dosaggio per ottenere immagini della mammella e individuare eventuali noduli sospetti non palpabili. La mammografia viene sempre letta da un medico radiologo, figura esperta nell’interpretazione di questo tipo di esami diagnostici per immagini. La refertazione avviene in doppio cieco: prima da un radiologo, poi da un secondo radiologo indipendente per una verifica incrociata.
  • Ecografia mammaria: sfrutta gli ultrasuoni e consente di caratterizzare meglio eventuali lesioni sospette individuate dalla mammografia, guidando il radiologo nella diagnosi. A differenza della mammografia, l’ecografia mammaria non impiega radiazioni ionizzanti e risulta indolore. Proprio per questo è eseguibile in qualsiasi fase del ciclo mestruale. Viene spesso prescritta come integrazione alla mammografia di screening, oppure negli anni intermedi tra una mammografia e l’altra, come controllo aggiuntivo nelle donne più a rischio.
  • Risonanza magnetica della mammella: molto precisa nel rilevare la presenza di tumori, anche molto piccoli.
  • Agobiopsia: il prelievo di un campione di tessuto per analizzarlo istologicamente e stabilire la natura benigna o maligna della neoplasia.

I principali specialisti di riferimento per la salute del seno sono il senologo, figura esperta nella prevenzione e diagnosi precoce dei tumori mammari, il chirurgo senologo e l’oncologo.

Programmi di screening

In Italia lo screening mammografico è offerto gratuitamente, ogni 2 anni, a tutte le donne di età compresa tra 50 e 69 anni. Le modalità di iscrizione cambiano da regione a regione ma generalmente, basta comunicare i propri dati anagrafici all’ASL di appartenenza per ricevere poi la lettera d’invito con orario e luogo dell’appuntamento.

Oltre agli screening del SSN, sono attivi anche programmi di prevenzione di altre associazioni come la LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, un ente pubblico su base associativa che promuove la prevenzione oncologica. La LILT è presente con sedi regionali e provinciali su tutto il territorio italiano e organizza visite ed esami di screening, corsi e campagne di sensibilizzazione.

Presso le sedi LILT è possibile effettuare visite specialistiche e controlli senologici a costi contenuti. Ad esempio una visita senologica può costare circa 50-60 euro e sono previste riduzioni in base al reddito familiare.

Che controlli fare ogni anno

È bene ricordare che il carcinoma mammario in fase iniziale di solito non dà sintomi evidenti. Per questo le donne non devono aspettare che compaiano eventuali segni della malattia, ma sottoporsi regolarmente ai controlli previsti anche se si sentono sane. Con la prevenzione e la diagnosi precoce, le possibilità di sconfiggere il tumore al seno sono molto alte.

  • Donne under 40: è consigliabile eseguire ogni anno l’autopalpazione del seno e rivolgersi al medico in caso di noduli sospetti.
  • Donne tra 40 e 49 anni: oltre all’autopalpazione, è consigliabile una visita senologica con ecografia.
  • Donne tra 50 e 69 anni: è l’età considerata più a rischio. In questa fascia d’età è previsto lo screening mammografico ogni 2 anni.
  • Donne over 70: proseguire con controlli regolari dal medico, eventualmente alternando mammografia ad ecografia.

Quando fare la prima mammografia

In generale, salvo fattori di rischio specifici, le linee guida raccomandano di iniziare lo screening mammografico a partire dai 50 anni, quando il rischio di carcinoma mammario inizia ad aumentare.

Per fare la mammografia non sono necessarie particolari preparazioni. Basta non applicare talco o deodoranti nella zona ascellare il giorno dell’esame, per non inficiare la qualità delle immagini. Può essere utile portare i referti di mammografie precedenti. Inoltre, è consigliabile evitare di programmare la mammografia nella settimana precedente al flusso mestruale, quando il seno può risultare più sensibile.

mammografia per prevenzione tumore del seno

Test DNA per tumori ereditari alla mammella

Si stima che circa il 5-10% dei tumori al seno insorga in soggetti portatori di una predisposizione genetica ereditaria alla malattia, che si trasmette nelle famiglie in modo autosomico dominante. In questi casi si parla di tumore al seno ereditario o familiare.

La predisposizione genetica è dovuta principalmente a mutazioni nei geni oncosoppressori BRCA1 e BRCA2, localizzati rispettivamente sui cromosomi 17 e 13. Questi geni sono coinvolti nei meccanismi di riparazione del DNA e la loro alterazione aumenta il rischio di insorgenza di carcinoma mammario.

I test genetici o test del DNA consentono di analizzare il codice genetico di un individuo per identificare eventuali mutazioni che aumentano il rischio di sviluppare tumori, come quelli al seno. Nel caso del carcinoma mammario ereditario, i test mirano a ricercare alterazioni in specifici geni, primi fra tutti BRCA1 e BRCA2.

Il test BRCA viene prescritto dall’oncologo o dal genetista a soggetti con età sino a 35 ani con sospetta predisposizione ereditaria. Dopo un prelievo di sangue venoso, il DNA viene estratto e analizzato tramite sequenziamento genico, per identificare la presenza di eventuali mutazioni patogenetiche.

Conoscere lo stato mutazionale di BRCA1 e BRCA2 è importante perché permette di adottare strategie di sorveglianza, prevenzione e riduzione del rischio personalizzate in base al profilo genetico individuale.

I test genetici oggi disponibili, nell’identificare correttamente le varianti patogenetiche note hanno un’attendibilità molto alta, superiore al 99%. Tuttavia non tutte le possibili mutazioni sono ancora conosciute. Dunque, un risultato negativo non esclude al 100% la predisposizione genetica.

Vuoi effettuare un test genetico per tumori ereditari comodamente a casa? Contatta adesso Prelievo a Domicilio. Attraverso un semplice prelievo di sangue o di saliva è possibile effettuare un test per l’analisi della predisposizione genetica oncologica su 74 geni.

Risorse utili su prevenzione e screening del tumore al seno

Organizzazione Numero di Telefono Sito Web
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) 06.80691223 www.lilt.it
Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) 02.6696251 www.aiom.it
Fondazione Umberto Veronesi 02.6269141 www.fondazioneveronesi.it
Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) 0187.533241 www.registri-tumori.it
Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) 06.3723909 www.favo.it
Associazione Nazionale Tumori (ANT) 800.269.669 www.ant.it
Susan G Komen Italia 06.3723909 www.komen.it
Europa Donna Italia 02.36591830 www.europadonna.it
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Le informazioni contenute in questo articolo sono fornite esclusivamente a scopo informativo, non costituiscono in alcun modo un sostituto di un consulto medico professionale, né possono essere utilizzate per la diagnosi o il trattamento di qualsiasi malattia o disturbo. Per qualsiasi problema di salute e/o questione medica consulta sempre un medico qualificato e/o specializzato. L’autore e il sito web non sono responsabili per eventuali conseguenze derivanti dall’uso di tali informazioni.